Il primo pensiero la mattina dell’epifania racchiude una di queste parole: calza, cioccolato, caramelle.
Quest’anno le mie parole chiave sono state: lana, aceto, colorante.
Partiamo dall’inizio. Quest’estate m’è presa la voglia della tintura naturale, con le complici perfette (Pia e Rac) e i consigli di Giusi, ho reperito il materiale indispensabile per fare una prova. Ovviamente è passata l’estate, l’autunno e anche una buona parte dell’inverno. Le matasse color pecora sono ancora intatte e la soffitta è invasa dall’iperico (male che va mi faccio una tisana!).
L’idea di rovinare le matasse mi ha tenuta buona, evitando tinture azzardate e il fallimento certo. Intanto mi sono documentata, ho letto articoli e post, raccolto foto e schede sulle erbe tintorie della mia zona, provato a capirci qualcosa sul processo chimico… mmm… ma io volevo solo girare per le colline, raccogliere foglie, fiori e radici e mettere su un calderone, non era nei miei piani studiare e prendere appunti!
Nonostante l’impegno il momento propizio per la tintura naturale non c’è ancora stato, ma con qualche metro di lana avanzata ho fatto il perfetto opposto: tintura con coloranti alimentari e forno a microonde. Non volevo cedere alle invenzioni del XX° secolo, i miei sogni comprendevano mestoli di legno e radici di guado… mi sono venduta per venti grammi di lana e dieci minuti di MW.
Nonostante l’impegno il momento propizio per la tintura naturale non c’è ancora stato, ma con qualche metro di lana avanzata ho fatto il perfetto opposto: tintura con coloranti alimentari e forno a microonde. Non volevo cedere alle invenzioni del XX° secolo, i miei sogni comprendevano mestoli di legno e radici di guado… mi sono venduta per venti grammi di lana e dieci minuti di MW.
Tutto ciò è anche “colpa” di questo post dove Valentina spiega in modo semplicissimo come fare, in più le micro-matasse da 10 grammi erano già pronte da quest’estate per le prove di tintura mai fatte.
Mischiando una levata alle 8 in un giorno di festa e un po’ di aceto sono uscite fuori due palline colorate.
I colori sono opinabili! Inesperienza a parte c’è un perchè, volevo provare la presa e la resa di tre tipi di colorante alimentare: polvere liposolubile, gel e liquido (roba che avevo già in casa).
Ecco cosa ho fatto (prendete tutto con le pinze e raccontatemi le vostre esperienze!):
– in una ciotola adatta per il microonde ho messo la matassina da 10g, l’ho coperta d’acqua, ho aggiunto 3 cucchiai di aceto e un cucchiaino di sale grosso (non so se ci voleva, ma meglio abbondare che deficere). Ho lasciato a riposo per una notte
– al mattino ho buttato via l’acqua, strizzato un po’ la matassina e disposta a S nella ciotola
– ho preparato i colori (mezza tazzina da caffè d’acqua per ogni colore, quindi una tazzina intera per ciascuna matassa). Il giallo e il rosso (è fucsia perché l’ho miscelato con un po’ di blu) sono in polvere e liposolubili, il colorante marrone è in gel mentre il blu è liquido. Il giallo si era sciolto quasi del tutto in acqua mentre il rosso non ne ha voluto sapere (perchè uno sì e l’altro no? bo). Comunque tutto ciò sembra non avere importanza, è sufficiente spargere il liquido con la polverina in maniera equa e il microonde farà assorbire il colore. Ho usato una puntina di cucchiaino per la polvere e il gel, tre gocce per il liquido.
– con un cucchiaino ho distribuito il colore e fatto assorbire in tutti i punti
– ho regolato il microonde sul 5 (non chiedetemi a quanti watt corrisponde, la scala del fornetto anni ’90 va dall’1 al 9 e non è dato sapere altro), ho lasciato “cuocere” per tre cicli da 2 minuti
– con un cucchiaio ho sollevato la matassa cocente e l’ho lasciata colare e raffreddare, da fredda e quasi asciutta l’ho sciacquata e lavata con detersivo per capi delicati e messa ad asciugare
Cosa ho notato:
– alzando la potenza la matassa scoppietta
– il colore deve essere ben distribuito e assorbito prima della cottura
– qualsiasi tipo di colore va bene. Quello in gel sembra il meno efficace, ma comunque buono.
– il colore liquido schizza come un pazzo ossesso (mi ha tinto tutte le pareti bianche del forno con goccioloni blu)
Non so se i dati della mia piccola esperienza siano validi. Qualcuno ha provato?
Per quanto affascinante sia il metodo più tradizionale (più che altro le passeggiate per raccogliere le materie prime), è anche bello che tu abbia deciso di provare tutte le strade, anche quelle più moderne. Sono sicura che avrai sempre più soddisfazioni dai risultati. I colori mi piacciono comunque :)
Diciamo che manca la poesia, la passeggiata, il tagliuzzo delle foglie… ma la soddisfazione è immediata. Dieci minuti ed è fatta!
Anche io ho provato con i colori alimentari liquidi e non ho riscontrato nessun particolare problema. A me i tuoi colori sembrano bellissimi!!!
Bellissimi è un parolone… sono carichi e ben assorbiti però quel giallo è proprio color Titti!
Riproverò con i colori liquidi e ti farò sapere se continueranno a schizzare ovunque o se faranno i buoni :)
Complimenti se questo è stato il primo tentativo! I colori sono molto brillanti e sarebbe fantastico se riuscissi ad ottenere tinte pastello o ancora più sfumante ^_^
Bravissima!!
Chiara
Sulle sfumature c'è da lavorare… sui toni chiari basterebbe usare meno colore. Le tinte forti sono più difficili e ho voluto provare subito!
Grazie!
Anch'io ho fatto quest'estate l'esperimento con i coloranti alimentari,ma senza forno a microonde,semplicemente mettendo la pentola sul fuoco,come quando faccio la pasta!:-)Ho usato i coloranti in gel.Mi sono trovata benissimo,non ho avuto problemi ,i colori ottenuti mi sono piaciuti molto,ho lavorato la lana ,l'ho lavata ,i colori hanno retto.Unico lato negativo:figlia e marito che si lamentavano per la "puzza" d'aceto!
Non ho provato sul fornello, ma probabilmente nulla supera la comodità del fornetto ;)
Dopo averla lavata odorava ancora d'aceto? Immagino che con la cottura nella pentola si diffonda di più la puzza, ma dalla lana dovrebbe andare via in egual modo, o no?
Di certo userò ancora i colori in gel! Ho un barattolino di verde già scaduto che è passato dalla dispensa della cucina al reparto lana ;)
No ,no,dopo averla lavata non odorava più di aceto.Le lamentele si riferivano ai lavori in corso!;-) Io ho colorato matasse intere e non piccole quantità ,per cui il microonde mi risulterebbe un po' scomodo,credo…In realtà non so dirti,perché,per scelta,non uso il microonde nemmeno in cucina.:-)
È vero, non credo di poter infilare nel forno più di 50g di lana per volta! :)
Sei una piccola chimica XD
Fantastico questo modo per colorare la lana ;)
Sono sicura che riuscirai a trovare il tempo anche per le colorazioni più naturali :)
Se ne sapessi qualcosa di chimica probabilmente avrei provato la tintura naturale… ma ho tanta paura di fare danni (alla lana) e di stare ore ed ore a mescolare roba sul fuoco per nulla :/
Prima o poi ci proverò! Oppure mi butto sul solar dyeing e addio pentoloni :D
Davvero interessante, non avevo idea che si potesse tingere la lana in questo modo – da provare! :) Complimenti per il blog e per le tue creazioni, sono molto belle! ;)
Grazie :) A presto!
Per me la tintura naturale e' un mondo tutto nuovo e da scoprire, devo dire che mi attira tantissimo e sono felice di vedere tante che come me si mettono alla prova alle volte anche improvvisando .
Ho provato poche settimane fa' con la tintura in polvere, nel pentolone a girare per quasi 30 minuti.
Con il tuo metodo si risparmia tempo!!! Col mio cotone tinto di verde ho realizzato un cappellino che presto pubblichero' e tu….dai dai voglio vedere presto cosa crei!!!
Ciaoooo
Vorrei scoprire anch'io quel mondo… e tanti tanti altri ;)
Verrò a vedere il tuo capellino, ma con le mie minimatasse non posso farci più di una sciarpa a un Teddy bear!
Wow ilaria!!!non male come primo esperimento, non ne so un'acca ma i colori mi piacciono moltissimo, soprattutto quella giallo-marrone!Hahah magari quest'estate accendi un falò fuori e ci pubblichi sul serio un post con calderone e mestolo :D che forte, non mollare!! ciaoo
Aspetto che cresca il naso, qualche verruca e mi faccio un cappello a punta ;)
(non mollo!)
Io sarei riuscita solo a bruciare letteralmente le matasse e a colorare permanentemente il forno a microonde ^__^
La prima matassa ha subito un paio di scoppettamenti nel forno (peggio dei botti di capodanno!) poi ho abbassato la potenza e il pericolo è rientrato senza fare danni :)
Ti abbandono per un po' e ti ritrovo alle prese con queste tecnologie all'avanguardia??
Colori bellissimi davvero!
Un abbraccio
Frafra
Visto che tecccnologggie :D
baci, a presto!
Lana, aceto, colorate e microonde… Ormai è un pensiero fisso :-) Adoro poter colorare piccole matasse!! Complimenti, direi che il tuo esperimento è riuscitissimo
Il questo campo bisogna sperimentare, sperimentare e ancora sperimentare! Anche io vorrei provare con la tintura naturale ma sto ancora documentandomi e neanche io immaginavo di dover studiare :-)
Buona tintura
Faccio le cose di fretta e ho dimenticato di rileggere i tuoi post sulle tinture! Mannaggia a me! Al prossimo esperimento vengo a spulciarmi le tue dritte :)
Avevo cominciato a documentarmi anch'io per tinture naturali, ma sembrava sempre un po' complicato e soprattutto lungo il lavoro…. così sembra un po' più facile… ma non ho il microonde per provare… chissà se funziona con gli altri forni!!??? Belle le tinte che hai ottenuto, vivacissime!!!!
MGrazia
Rispetto alla tintura naturale questo metodo elimina completamente la poesia (del raccogliere le erbe, preparare la lana e la tintura) e le difficoltà.
Morena e Niky hanno tinto con colori alimentari sul fornello di casa… quindi senza microonde si può!
Dalla magia all'alchimia il passo è breve e tu stai avanti di parecchie tappe.
La trasformazione della lana color pecora alla lana color Titti è fantastica e vien voglia di provare anche a me, se non fosse che poi non saprei che fare del gomitolo… :D
:***
Forse i micetti potrebbero darti qualche suggerimento ;)
Bellissime le tue matasse, altro che i miei esperimenti di solardyeing :D
Però quest'estate ci riprovo, con le matasse biellesi, una nuova ricetta e….udite udite….il ligustro!
E tu vuoi paragonare il solardyeing con foglie, fiori e frutti raccolti con le proprie mani… alla mescola di polverine di dubbia provenienza tempestate di raggi alieni??? Non si può.
Adesso vado a googolare ligustro ;)
non ho mai provato ma la tintura handmade mi affascina molto
Annamaria