Ho finalmente spuntato una voce dalla lista trasformando lo schizzo a matita di un procione in amigurumi.

Ormai sono abbastanza monotematica con i materiali: cotone per tutto il corpo e lana per i dettagli più pelosi.
Come già accaduto per Sartù il lemure ho toccato, giocato e mischiato tutti i safety eyes della “scatola degli occhi” e infine quelli perfetti sono stati, per la seconda volta, quelli che mi aveva regalato Cristina (quando e come finirò di ringraziarla? È impossibile.)

Passa il tempo e mi accorgo di far scorrere il filo tra le mani in modo sempre diverso. Agli inizi il filo era tesissimo per evitare ogni sorta di buco e imprecisione, con la lana era più semplice mentre per il cotone il dolore alle dita era assicurato. Continuo ad usare degli uncinetti minuscoli ma il filo ha trovato il suo ritmo; lo tendo meno, il lavoro scorre meglio e anche l’imbottitura risulta più soffice. 
Anche parlando di futili pupazzetti c’è sempre da imparare!
Questo procione/orsetto lavatore amigurumi sarà un pattern e farà parte di un nuovo e bel progetto che partirà in primavera. Ciao Febo!