È una storia breve ma molto interessante. Soprattutto per me che mi sono beccata l’inaspettato regalo finale.
I piccoli artigiani/artisti/maker/vabbè-ci-provo sono costretti, per tanti quanto ovvi motivi, a far un po’ tutto da soli. L’idea, il disegno, la prototipazione, la produzione è solo una piccola parte poi ce n’è un’altra, quella di improvvisarsi grafici, scenografi, fotografi, commercialisti, commessi, promotori… e potrei continuare all’infinito. Ci sono i fortunatissimi con una schiera di amici e parenti vari sempre pronti a donare il cuore e farsi avanti per la causa (prestare un orecchio per una foto, reggere il treppiedi in bilico sull’unico terrazzo della casa ma troppo piccolo per ottenere la giusta prospettiva, sopportare il rumore della macchina da cucire a ogni ora del giorno e della notte…).
Più o meno esplicitamente siamo sempre alla ricerca di un piccolissimo quanto importante supporto. Lavoriamo (parolone!) da soli, con le nostre idee e le nostre mani ma la collaborazione non ci dispiace affatto.
Ed è qui che inizia la storia.

Cristina è la mente e le mani di Lettera pSy.  Un paio di mesi fa cercava un titolo per la sua ultima collezione di gioielli in legno; levigati, pirografati e dipinti a mano. Oggettivamente belli. Purtroppo non riesco ad essere costantemente aggiornata su tutti gli stati, le foto, i post e i commenti dei blogger che seguo ma stavolta ho repentinamente accolto l’invito di Cristina. Nel giro di pochi secondi, senza aver neanche finito di leggere le sue richieste, il nome era già pronto. Per me l’unico possibile: Assioma.
Ho le antipatie e le simpatie, non per le persone ma per le parole. Assioma mi piace. Se sapessi come usarla in una battuta con il panettiere o al telefono con un cliente la infilerei tutti i giorni in un discorso. La richiesta cadeva a fagiolo per permettermi di usare una delle parole che tanto adoro.

Passano un paio di mesi. Cristina ha ascoltato e fatto sedimentare i pensieri e le parole delle amiche che hanno risposto al suo post ed è proprio Assioma a uscirne vincitore. Anche per lei è stato amore a prima vista, il nome si lega a più ambiti della sua vita e perfettamente alla sua collezione di gioielli. Perfetto.
E qui viene il bello, per me! Mica avevo capito che ci sarebbe stato un premio, un ricordino… un ringraziamento concreto da mettere ai lobi. 
Quando dispenso un consiglio, buono o cattivo che sia, lo faccio del tutto disinteressatamente. Confido in un karmico avvicendarsi degli eventi. Aiuto Tizio che consiglia Caio che supporta Sempronio che… Ah, “nel mio mondo ideal
Un regalo mi sembrava decisamente troppo! Cristina mi ha risposto: “direi che è un ringraziamento, suggerire una propria idea, un’intuizione, una visione…non è poi così lontano da quello che facciamo creando, perciò mi sembrava non solo bello, ma anche giusto ricambiare l’idea che hai partorito per me con uno dei miei lavori!”
Potrei essere più felice? Non finirò mai di ringraziarla. Per gli orecchini, per il gesto e il pensiero che c’è dietro. 

Doveva essere una storia breve. Mi sono fatta prendere la mano, sono uscita fuori traccia e ho parlato poco di Lettera pSy. Questo post non vuole essere una mera sponsorizzazione dei meravigliosi gioielli di Cristina e per ringraziarla del suo lavoro. Il mio scopo è far venire a galla cosa c’è dietro molte persone che realizzano gioielli, oggetti, abiti… che provano a realizzare un sogno, nel miglior modo, senza tradire se stessi e il mondo che ci piacerebbe vivere.
Grazie Cristina!
Per scoprire gli oggetti e gli accessori realizzati da Lettera pSy, ecco i contatti:
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Il tratto che lascia sulla carta e sul legno racconta per ognuno una bella storia.